Tab Article
Venticinque anni dopo quella mitica estate dell'82, Cisco fa un lungo viaggio per portare un regalo al Vecio, Enzo Bearzot, il c.t. che compie ottant'anni. Incontrarlo, per lui, vuol dire evocare il ricordo della più bella notte d'amore della sua vita. Clara Cortázar, con il gonnellino da tennis: ripensarci è una vertigine. Mentre la squadra che ora è leggenda - «Zoff, Gentile, Cabrini» -, allora fischiata e criticata, compiva il miracolo del Mundial '82, Cisco era lì, facchino nel loro hotel-ritiro. E anche lui, a diciassette anni, doveva compiere il miracolo. Lui come Pablito, pallido, sotto peso, bruttino, umile, contro un nemico impossibile: il fidanzato di Clara, figlio del presidente della comunità galiziana, con il sorriso di Cabrini e le spalle di Collovati. Tuttavia Cisco, proprio come Pablito, aveva una forza segreta ed esplosiva dentro di sé. E non fu un caso se, fra lui e Rossi, scattò un'intesa, come una tacita complicità nello spronarsi a vicenda per inseguire il sogno impossibile e tramutarlo in realtà. Il Mondiale dell'82 è un momento emblematico della nostra Storia recente, non solo calcistica. Con il suo sorriso gentile, e la prodigiosa capacità di fare gol sbucando dal nulla, Paolo Rossi - figlio di un operaio che lo seguiva in tv dalla fabbrica - regalò all'Italia una gioia incommensurabile, fu un'epifania dopo gli anni di Piombo. Quell'avventura, i dietro le quinte, le personalità dei protagonisti, i rapporti fra ragazzi normali che, quasi senza rendersene conto, stavano diventando eroi sono raccontati in questo romanzo da Luigi Garlando con emozione, ritmo e penetrazione psicologica. E poi, sopra tutto, si eleva il ricordo di Pablito, il campione che ci ha lasciato troppo presto.